Venerdì 7 febbraio 2024, Piazza Amendola a Battipaglia ha ospitato un evento di grande spessore scientifico e culturale: il convegno “La Resilienza al Sud”. L’incontro, organizzato con l’obiettivo di riflettere sulle sfide e le opportunità del Mezzogiorno nel contesto scientifico e sociale, ha visto la partecipazione di due personalità di rilievo: il Prof. Vincenzo Schettini, scienziato e divulgatore di fama, e il Prof. Giovanni De Feo, ideatore del progetto Greenopoli e noto come Mr Greenopoli.
Un Pomeriggio di Scienza e Condivisione
L’evento, iniziato alle ore 17.00, ha attirato un pubblico numeroso e variegato, composto da studenti, docenti, professionisti e semplici appassionati di scienza e sostenibilità. A fare da filo conduttore è stato il tema della resilienza, intesa come capacità di adattamento e innovazione di fronte alle sfide globali, con un focus particolare sul ruolo del Sud Italia.
Il Prof. Giovanni De Feo, nella sua veste di moderatore, ha introdotto i temi dell’incontro con il suo consueto stile coinvolgente e divulgativo, ricordando l’importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare le complessità del mondo contemporaneo. Con il suo progetto Greenopoli, De Feo ha dimostrato come l’educazione ambientale possa essere uno strumento potente per costruire una società più consapevole e sostenibile.
Vincenzo Schettini: La Scienza Accessibile a Tutti
Protagonista dell’evento è stato il Prof. Vincenzo Schettini, ricercatore e divulgatore scientifico noto per il suo impegno nel rendere la scienza accessibile a un pubblico vasto. Con il suo progetto #lafisicachecipiace, Schettini ha conquistato migliaia di follower sui social network e ha portato la fisica, la biologia e l’ingegneria nelle case di giovani e adulti, semplificando concetti complessi senza banalizzarli.
Durante il convegno, Schettini ha condiviso le sue riflessioni sulle sfide della ricerca scientifica e sul ruolo della scienza nel promuovere lo sviluppo sostenibile. Attraverso esempi concreti e aneddoti della sua lunga carriera, ha mostrato come la scienza possa essere un motore di cambiamento, soprattutto in contesti come il Sud Italia, dove le risorse e le competenze non mancano, ma spesso devono fare i conti con limiti strutturali.
Il convegno “La Resilienza al Sud” si è concluso con un dibattito aperto al pubblico, con tante domane dei ragazzi e delle ragazze presenti in maniera numerosa, durante il quale i partecipanti hanno potuto porre domande e condividere le proprie esperienze. L’evento ha dimostrato che, quando scienza e divulgazione si incontrano, è possibile creare momenti di crescita collettiva e di ispirazione per il futuro.